Ormai sono molti anni che trascorriamo le nostre ferie estive in Grecia e quest’anno abbiamo scelto di visitare la zona sud, ovvero la regione del Peloponneso comprese l’isola di Zante e quella di Elafonisos.
Il nostro viaggio è iniziato il 2 Agosto 2020 con imbarco da Ancona. Abbiamo scelto la compagnia Grimaldi Minoan Lines con sistemazione in cabina al costo di euro 1250 A/R tutto compreso.

La nave purtroppo era in ritardo di 5 ore e questo ci ha costretti a modificare i piani; essendo sbarcati a Patrasso in tarda serata siamo andati a pernottare nel vicino camping Kato Alissos per passare la notte in tranquillità e rigenerarsi dopo il lungo viaggio in nave.
Questo camping è un ottimo punto di sosta strategico data la sua vicinanza al porto di Patrasso ma nel complesso è molto semplice e si affaccia su di una piccola spiaggia non troppo bella; il ristorante invece è buono ed ha una graziosa vista sulla baia.
Visto che Laura non aveva mai visitato la bellissima Isola di Zante, abbiamo deciso che la nostra prima vera tappa del viaggio sarebbe stata quella. Pertanto l’indomani ci siamo diretti verso il porto di Killini da dove poi abbiamo preso la nave con la compagnia Levante Ferries al costo di circa euro 310 tutto compreso, che ci ha traghettato fino al porto di Zacinto.


Come base, considerata la sua posizione strategica, avevamo adocchiato il Camping Zante(clicca sul link per leggere la recensione del campeggio) e pertanto ci siamo diretti lì. Mi preme sottolineare che prima di avventurarsi con un treno come il nostro per le strade di un’isola greca è bene sempre studiarne il percorso anche con l’aiuto di Google Maps: ritrovarsi nel bel mezzo di una stradina circondata da campi di uliveti, larga quanto la caravan, che diventa sempre più stretta non è bello! Morale della favola: traffico bloccato in entrambi i sensi di marcia, retromarcia di circa 700 metri stando molto attento a non finire nei fossetti presenti ai bordi della strada fino a ritornare sulla strada “principale”! La fortuna ha voluto che, compresa la situazione disperata, un signore greco molto gentile che passava da lì con il suo furgoncino, ci ha “scortati” fino a destinazione senza nemmeno accettare la ricompensa che gli avevamo offerto, ma solo dicendoci che se fosse capitato a lui in Italia sarebbe stato bello che avessimo fatto lo stesso. L’Isola di Zante l’abbiamo girata con la nostra auto in largo e lungo fino a raggiungere tutti i punti che la rendono unica. Un paio di volte abbiamo effettuato anche le gite in barca organizzate per i turisti: una a sud dove abbiamo avuto modo di ammirare anche una bellissima tartaruga Caretta Caretta che nuotava liberamente nel bellissimo golfo di Laganas ed una a nord per vedere il famoso relitto “Navajo” e le bellissime grotte blu.

Terminata la settimana prevista, ci siamo rimbarcati per poi proseguire il giro del Peloponneso in senso antiorario.
Premessa generale: avendo girato la Grecia in largo e lungo, la regione del Peloponneso, come strade è quella che mi ha stancato di più alla guida; c’è una sola autostrada che collega Calamata con Atene e per il resto solamente strade provinciali ogni tanto attraversano i paesini (poche volte ci passano all’esterno) con tutto quello che ne comporta per chi come me guida un treno di più di 12 metri. In particolar modo sconsiglio vivamente di avventurarsi con il traino nel secondo dito (penisola del Mani) in quanto tra strade strette e salite vertiginose il possibile “danno” è dietro l’angolo… Sconsiglio altresì di addentrarsi nei vari diti del Peloponneso con caravan dalle dimensioni molto grandi (doppio asse, ecc.). Eccoci quindi alla volta del Peloponneso. Ci siamo diretti verso il camping Palouki che abbiamo sfruttato come punto di appoggio per andare a visitare la città di Olympia.

Il campeggio si affaccia su di una bellissima e grande spiaggia di sabbia fine e non è niente male. Chiunque passi da queste parti non può non visitare il bellissimo sito archeologico di Olympia nota per essere il luogo in cui si sono svolti i primi Giochi olimpici. La tappa successiva è stata Navarino, con pernottamento presso il Camping Navarino Beach. Anche qui il campeggio è risultato ottimo, con piazzole posizionate direttamente sulla spiaggia. Consiglio vivamente una visita alla città di Navarino che a noi è piaciuta molto, ma in realtà abbiamo scelto questo camping per andare a visitare in auto la città di Methoni con la sua bellissima fortezza imponente. Qua c’ero già stato con i miei genitori da piccolo e mi è sembrato che le cose non siano molto cambiate: pace e tranquillità regnano sovrane.
Il giorno successivo ci siamo diretti verso la città di Calamata, famosa per le olive greche, facendo sosta presso il camping Fare. Di per sé sembra di essere sulla riviera romagnola per la presenza di tantissimi lidi.


Molto carina la visita al parco Ose che essendo la vecchia stazione ferroviaria della città vanta ancora la presenza di alcune vecchie locomotive e carrozze sulle quali è possibile salire per scattarsi una foto. L’indomani ci siamo diretti nella città di Sparta: qui le cose interessanti da visitare non sono molte, a parte la statua di Leonida davanti allo Stadio non c’è molto altro. In questo caso ci siamo appoggiati al camping Paleologio: questo ha la piscina ma nel complesso è una struttura molto vecchia, comunque valida come punto di appoggio.
Consiglio di fare una visita al vicino paese di Mystra dove è possibile visitare il bellissimo castello di Viharduin ed il monastero Pantanassas. Il nostro viaggio è proseguito alla volta della spiaggia vicino Gytheio famosa per la presenza del relitto della nave Dimitrios spiaggiatasi il 23 dicembre 1981.

Qui abbiamo fatto sosta libera al parcheggio situato dietro le dune di sabbia. Nelle vicinanze si trova anche un’ottima taverna di cui abbiamo usufruito la sera per una cena con vista mare. Il giorno successivo siamo poi partiti alla volta dell’isola di Elafonisos che abbiamo raggiunto imbarcandoci su di un piccolo traghetto che si prende dal molo di Pounta e che continuamente durante l’arco di tutta la giornata effettua quella tratta da e verso l’isola (costo circa euro 40 a tratta).

La nostra tappa è terminata al camping Simos dove ci siamo fermati per tre giorni. Onestamente venendo da giorni di estrema pace e tranquillità non si può dire che in questo posto sia proseguita: il camping è super frequentato da ragazzi molto giovani e molto affollato di persone (nonostante questo sia l’anno del Covid-19). D’altro canto questa nota negativa viene ampiamente superata dal bellissimo paesaggio marino che circonda l’isola: una spiaggia ed un’acqua così cristallina non si trova neanche ai Caraibi.

Siccome anche la spiaggia del campeggio è molto frequentata il giorno dopo abbiamo deciso di spostarci con la macchina e siamo andati in un’altra spiaggia lungo la costa molto più vivibile: ecco qui abbiamo raggiunto la pace dei sensi godendoci un bagno “intimo” in un mare stupendo.
L’isola si gira molto bene anche con la caravan al seguito in quanto le strade non sono strette. Il paesino principale (quello dove si trova il porto) è molto carino da visitare, compresa la caratteristica chiesina di Saint Spirdon situata su di un piccolo isolotto collegato all’isola da un ponticino pedonale.
Finiti i giorni previsti ad Elafonisos abbiamo iniziato il nostro viaggio di ritorno che come tappa successiva ci ha portato al piccolo paese di Plytra dove abbiamo fatto nuovamente sosta libera parcheggiando in un piazzale con vista mare: preciso che erano presenti dei cartelli di divieto camping e caravan ma nessuno ci ha disturbati considerato anche il fatto che la presenza di persone era veramente minima. Qui ci siamo rinfrescati facendo un bagno alla spiaggia adiacente al parcheggio che non era assolutamente malvagia. Chiaramente questa sosta è principalmente servita per spezzare il viaggio verso Epidauro che abbiamo raggiunto facendo sosta al camping Xeni, posizionato vicino la città di Nauplia.

Questo camping è molto piccolo ma ci siamo arrivati dopo aver visionato altri campeggi situati nelle vicinanze che non ci sono piaciuti assolutamente in quanto le piazzole erano molto mal posizionate. Pertanto con la macchina abbiamo raggiunto il sito archeologico dell’antica Epidauro dove sorge il grande teatro antico famoso per la sua architettura che lo rende perfetto per quanto riguarda l’acustica e l’estetica. Pensate che facendo cadere una moneta al centro del palco si può sentire il suono fino allo scalino più alto. Ormai manca poco alla fine di queste vacanze e sulla strada di ritorno verso il porto di Patrasso abbiamo deciso di fare una piccola sosta al canale di Corinto per ammirare la sua grandissima particolarità architettonica che ha raggiunto l’apice del suo splendore nell’ammirare alcuni yacht che lo attraversavano.

Come ultimo punto sosta per passare la notte abbiamo scelto di fermarci al Camping Tsolis. La struttura è veramente molto carina e con servizi recentemente ristrutturatisi, inoltre affaccia su un mare altrettanto bello. E’ presente anche un piccolo molo per divertirsi a fare i tuffi.

L’indomani abbiamo goduto di un ultimo bagno super rilassante, poi pranzo e ci siamo diretti verso il porto di Patrasso per attendere l’imbarco sulla nave per il rientro in Italia. Patrasso purtroppo, rispetto a Igoumenitsa, ha una grande affluenza di clandestini e rom che spesso infastidiscono i turisti e pertanto vi invito a fare attenzione.
Stavolta non ci sono stati ritardi quindi fortunatamente la traversata è filata liscia come da programma e pertanto siamo sbarcati ad Ancona alle ore 15.00 per arrivare poi a Firenze in tarda serata.
Nel complesso il viaggio è stato veramente bello ed emozionante…la Grecia sempre una garanzia!
Descrizione davvero precisa dei luoghi visitati con il valere aggiunto di un bellissimo video che riassume tutte quante le mete da voi scelte. Complimenti: Very Good!!!!